Le Straordinarie Avventure del Barone di Munchausen  è una via di mezzo tra il classico gioco di ruolo e una narrazione condivisa, I giocatori, infatti, si sfideranno nel raccontare l’avventura più bella, divertente e assurda.

Il primo a parlare si rivolgerà alla persona alla sua destra invitandolo a raccontare una sua impresa. A questo punto il giocatore “di mano” può o iniziare il racconto oppure, se non gli viene in mente nulla, può tirarsi indietro adducendo una scusa del tipo: “ miei cari, al momento non me la sento di impegnarmi in un simile racconto, la gola reclama da bere, preferisco rinfrescarla, nel frattempo il Duca di – potrebbe intrattenerci narrandoci di quella volta in cui per uno spiacevole malinteso venne promesso come sposa all’Arcivescovo di-” a questo punto il giocatore invitato a narrare racconterà la sua storia, non c’è bisogno di coerenza storiografica, l’importante è che sia divertente. Gli altri giocatori, ovviamente, possono intervenire per cercare di mettere in difficoltà il narratore, il quale può o inserire l’intervento nella sua storia o rifiutarlo e rispondere per le rime al giovane ignorante che mette in dubbio le sue parole. Naturalmente per via dell’assurdità racconto e delle obiezioni mosse si rischia di arrivare ad un punto di rottura dove i due gentleman si sentono offesi nel loro onore e pretendono di lavar l’onta con una sfida.

Il sistema delle sfide èveloce, i due duellanti sceglieranno il loro testimone, l’arma e le modalità del duello, ricordiamo che tra nobili non è in uso “l’ultimo sangue”, lo scontro si risolverà col sistema della morra e lo sconfitto dovrà ritirarsi dal gioco e lasciare le sue puntate al vincitore. Alla fine del gioco, quando tutti i partecipanti avranno raccontato la propria storia si voterà per decidere quale tra le tante è stata la più divertente, i giocatori offriranno le loro puntate a chi secondo loro ha raccontato l’avventura migliore ed alla fine chi si troverà ad avere più puntate verrà acclamato come miglior raconteur.

 

Tutto il manuale è scritto in prima persona, come fosse una sorta di eredità lasciata ai posteri dal Barone stesso, è lui che spiega le meccaniche di gioco, il suo fine e la sua storia, ed è sempre lui che riempie le pagine di aneddoti, racconti fantastici ed evita di spiegare le parti a suo avviso meno interessanti.