Gioco di ruolo ambientato sul mondo di Rarte (anagramma di Terra) in un medioevo fantastico, nella terra di Laitia (anagramma di Italia). Nella finzione del gioco si supponeva che i personaggi fossero i giocatori stessi, la cui mente veniva rapita nel sonno per vivere fantastiche avventure in Rarte; all’atto di questo passaggio, le persone di questo mondo incontravano un vecchio (il “custode”, incarnazione a sua volta del Magister, il nome usato per il master di Kata Kumbas), che li “introduceva” alla realtà di Rarte.

L’iterno gioco unisce elementi seri, semi-seri, comici e grotteschi nel fantasy italiano.

SISTEMA DI GIOCO

Le meccaniche di gioco si basano su 3 caratteristiche (forza, abilità e conoscenza) i cui valori massimi dipendono dalle classi. I livelli di esperienza sono 5 ed all’ultimo si ottiene un’aura energetica dal colore differente per ogni classe.

Le classi (qui chiamate Caste) giocanti sono 13, divise in 4 Stirpi da tre classi ciascuna, più gli “Erranti”:

Iperborei (i combattenti), i Rom (i vagabondi), il Vecchio Popolo (gli incantatori), il Nuovo Popolo (i chierici). Il sistema di combattimento è molto semplice: la somma di forza, abilità, conoscenza ed il valore dell’arma determina la Capacità di Combattimento (percentuale di successo nel colpire).

Nota: Questo gioco contende a “I Signori del Caos” la palma per il primo gioco di ruolo edito in italiano .

Umberto de Feo